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Cenni storici sulla Chiesa Madre.

La Chiesa Ortodossa Romena comprende i fedeli del popolo formato dalla fusione dei romani con i daci autoctoni, dopo la conquista della Dacia da parte dell’imperatore Traiano nell’anno 106 d.C. Secondo un’antica tradizione, ripresa da Eusebio di Cesarea, l’apostolo Andrea ed i suoi discepoli hanno evangelizzato la Scizia. La partecipazione di alcuni vescovi di Tomis ai primi concili ecumenici, l’affermazione di personaggi come Giovanni Cassiano del IV secolo e Dionigi Exiguus il Piccolo del VI secolo, la menzione nella Notitia episcopatum di Epifanio di diverse diocesi nelle città dace e alcune scoperte archeologiche provano l’esistenza di vita cristiana continua nei territori della Romania di oggi.
Nel XIV secolo, all’interno degli Stati feudali romeni della Valacchia e della Moldavia si organizzano la Metropolia della Valacchia nel 1359 e quella della Moldavia nel 1401, dipendenti dal Patriarcato di Costantinopoli. Più tardi, anche la Chiesa della Transilvania si organizza come Metropolia.
A seguito dell’unione dei Principati Romeni della Moldavia e della Valacchia nell’anno 1859 e della fondazione dello Stato Romeno moderno nel 1862, le due Metropolie formano un’unica Chiesa nazionale, che ottiene l’autocefalia ovvero l’indipendenza amministrativa dal Patriarcato di Costantinopoli nel 1885. Nell’anno 1918, la Transilvania e le altre regioni storiche romene si uniscono con il Regno della Romania ed anche le Chiese di tali province si uniscono alla Chiesa Autocefala Ortodossa Romena, la quale nel 1925 viene elevata alla dignità di patriarcato.
Attualmente la Chiesa Ortodossa Romena, che ha circa 20 milioni di fedeli (su una popolazione di oltre 22 milioni al 1 gennaio 2015), funziona come patriarcato con sede a Bucarest. Essa è organizzata in sei metropolie in Romania, e all’estero tre metropolie: in Bassarabia – Repubblica Moldova con sede a Chisiau, in Europa Centrale e del Nord con sede a Nurenberg, in Europa Occidentale e Meridionale con sede a Parigi, e quattro diocesi: dell’America e il Canada, dell’Ungheria, della Serbia e dell’Australia, con un totale di 42 diocesi, delle quali 30 sono rifondate o fondate dopo i cambiamenti politici del 1989 (cf. www.patriarhia.ro).
La più alta autorità è il Santo Sinodo, formato dai metropoliti, arcivescovi, vescovi, vescovi-vicari in funzione con a capo il patriarca. I problemi amministrativi sono di competenza dell’Assemblea Nazionale Ecclesiastica, la quale, accanto ai membri del Santo Sinodo, comprende anche laici.
Il Patriarcato Romeno è membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) con sede a Ginevra dal 1961, della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e partecipa con i suoi delegati agli incontri ecumenici con le Antiche Chiese Orientali, con la Chiesa Cattolica Romana e con le Chiese Evangeliche Protestanti.

In Italia. 

I romeni esprimono da sempre la loro origine daco-romana e affermano, anche attraverso personalità di rilievo, che “Roma è la nostra sorgente”. La stessa Colonna dell’imperatore Nerva Traiano viene considerata il loro certificato di nascita in pietra.
Nella prima metà del XX secolo, mentre alcuni rappresentanti dell’intellighenzia romena si stabiliscono a Parigi, altri vengono a Roma e in Italia. Dopo la seconda guerra mondiale, in Italia trovano rifugio diversi rappresentanti della cultura romena, i quali svolgono una notevole attività presso lettorati o cattedre di lingua romena. Dagli anni ’60 cominciano a venire donne romene sposate con italiani. A seguito dei cambiamenti politici del dicembre 1989, della lenta soluzione dei gravi problemi sociali ed economici e dell’ingresso della Romania nell’Unione Europea il 1 gennaio 2007, moltissimi romeni emigrano. Attualmente in Italia si trovano oltre  un milione di romeni.
A livello religioso, le prime chiese romene si aprono a Roma, verso la metà de XX secolo, una per i fedeli greco-cattolici, chiamati anche cattolici di rito orientale e un’altra per romeni ortodossi, costituita attorno al padre Gheorghe Tilea, presso la chiesa di san Sebastiano, nel dicembre 1941; nel 1942 cessa la sua attività.
La prima parrocchia ortodossa romena ancora esistente si organizza nel 1975 da fedeli di Milano con a capo il prof. George Trancu, allora docente all’ISPI (Istituto Studi Politica Internazionale), attorno al sacerdote Traian Valdman, venuto per studi di specializzazione all’Università Cattolica. Grazie all’attività pastorale del parroco romeno di Milano, negli anni ’70 si costituiscono le parrocchie di Torino, Firenze e Bari e negli anni ’80 quelle di Ancona e di Reggio Emilia e poi altre, che raggiungono il numero di 34.
Nell’anno 1989 le parrocchie esistenti vengono riunite nel Decanato d’Italia, mentre nel 1994 tale unità ecclesiale viene elevata alla dignità di vicariato, sotto la guida del Vicario P. Traian Valdman. Nel 1998 alla guida della Metropolia Ortodossa Romena dell’Europa Occidentale e Meridionale viene eletto Sua Eminenza l’Arcivescovo e Metropolita Iosif Pop. Nel 2001 il Vicariato Ortodosso Romeno d’Italia è organizzato in due decanati: il Decanato dell’Italia del Nord con sede a Milano e il Decanato dell’Italia Centrale e Meridionale con sede a Roma. Fa parte integrante della Metropolia guidata dal Metropolita di Parigi, il cui nome viene nominato alle celebrazioni liturgiche.

Nel 2004 il Vescovo Vicario Siluan Span è incaricato con la pastorale per il Vicariato Romeno d’Italia. Nel 2007 per decisione del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena, con a capo Sua Beatitudine il Patriarca Daniel, viene eretta la Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, riconosciuta nel 2011 con il Decreto del Presidente della Repubblica Italiana. Come primo vescovo della Diocesi Romena viene eletto Sua Eccellenza Mons. Siluan Șpan, il quale la guida e la organizza con particolare competenza. Alla fine dell’anno 2015 la Diocesi conta 224 parrocchie.

Ogni parrocchia svolge attività nella provincia o nella regione in cui si trova. Il Patriarcato Romeno considera che soltanto i sacerdoti da esso canonicamente nominati possono accordare assistenza spirituale ai fedeli ortodossi di lingua romena e rappresentare la Chiesa Ortodossa Romena di fronte alle autorità locali e a incontri ecumenici.
I membri delle comunità parrocchiali sono eterogenei: operai, domestiche, infermieri, insegnanti, medici, ingegneri, in maggioranza alla prima generazione in Italia. Molte sono le famiglie giovani, fatto che spiega l’elevato numero di battesimi, quasi dieci mila all’anno in tutta Italia. Non pochi sono i problemi di assistenza sociale, ai quali le comunità devono far fronte.
I luoghi di culto in cui si riuniscono i membri di queste comunità sono messi a disposizione esclusiva o temporanea dalle diocesi italiane cattoliche.
La lingua liturgica e della predicazione è il romeno parlato, ma anche l’italiano.

I cristiani non ortodossi che assistono alla celebrazione della Divina Liturgia possono ricevere pane benedetto, ma non la comunione eucaristica.

Fondamenti di fede.

Sul piano della fede, la Chiesa Ortodossa Romena confessa la fede della Chiesa Ortodossa Universale, la quale si situa nella continuità ininterrotta con la Chiesa antica.
Le fonti della fede sono la Sacra Scrittura e la Santa Tradizione: l’insegnamento dei Padri della Chiesa, i canoni dei concili ecumenici e di alcuni concili locali, i libri di culto.
I punti basilari della fede sono quelli confessati nel simbolo formulato dai concili ecumenici celebrati a Nicea nel 325 e a Costantinopoli nel 381: il Dio Trino, Padre e Figlio e Spirito Santo, senza il Filioque; la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, realtà divino-umana nella quale discende continuamente lo Spirito Santo, per rendere i fedeli partecipi alla vita divina; i sacramenti, in numero di sette, che ci rendono figli della Chiesa e figli di Dio; l’escatologia: la risurrezione dei morti e la vita eterna, con paradiso e inferno.

 Liturgia. 

La vita liturgica è il modo più specifico in cui viene vissuta la fede. Essa comprende le sette lodi: vespro, compieta, ufficio di mezzanotte, mattutino con la prima ora, la terza ora, la sesta ora e la nona ora, che scandiscono la giornata liturgica la quale inizia con la sera. Liturgie specifiche vengono celebrate nella quaresima e nella settimana di Passione.

Il culmine sacramentale si raggiunge nella Divina Liturgia, durante la quale i fedeli partecipano alla vita del Salvatore Gesù Cristo e si comunicano con il Suo Corpo ed il suo Sangue “per il perdono dei peccati e la vita eterna”. 

Particolarmente significative sono le celebrazioni dei sacramenti (Battesimo, Unzione col Miron, Confessione, Comunione eucaristica, Sacerdozio ordinato, Matrimonio, Sacramento dei malati) e dei sacramentali celebrati in occasione di alcuni momenti della vita umana, particolarmente della nascita e del decesso, o delle stagioni dell’anno.
Molto vissute sono le grandi feste che fanno memoria e attualizzano i principali momenti della vita del Signore Gesù Cristo, tra le quali la “festa delle feste” è la Pasqua, centro dell’anno liturgico e culmine della vita spirituale.

Ecumenismo

Le comunità romene sono abbastanza aperte ecumenicamente. Alcuni loro sacerdoti hanno insegnato e insegnano in Istituti di studi ecumenici, Facoltà di teologia cattolica, Seminari; partecipano alla Settimana di formazione ecumenica del Segretariato Attività Ecumeniche. Il Vescovo e suoi rappresentanti partecipano ai raduni nazionali della Chiesa Cattolica Italiana, a incontri organizzati dalle Chiese in Italia, e, nella misura del possibile, portano il loro contributo alle traduzioni interconfessionali di libri biblici. Il parroco romeno di Milano si annovera tra i fondatori del locale Consiglio delle Chiese, mentre quelli di Torino, Monza, Verona, Padova, Genova, Firenze, Roma, Bari e di altre località sono portatori della voce della Chiesa Ortodossa negli incontri ecumenici.

              Struttura.

Nella Regione Lombardia la Chiesa Ortodossa Romena ha 24 parrocchie, organizzate in due decanati, uno con sede a Milano e l’altro con sede a Monza. 
Milano.  La Parrocchia della Discesa dello Spirito, fondata nel 1975, dal 1996 ha la sede presso la chiesa Santa Maria della Vittoria di Via De Amicis 13, adattata al culto ortodosso con iconostasi.
Le celebrazioni  sono ufficiate nelle lingue romena e italiana. Le più sentite sono la Pasqua, il Natale, l’Epifania con la benedizione delle acque e la festa patronale.
Dopo le celebrazioni, i nuovi arrivati ricevono informazioni utili per l’inserimento nella società italiana e aiuti per le urgenze. 

La parrocchia organizza anche momenti culturali: anniversari di avvenimenti storici, commemorazioni di personalità culturali, concerti di musica ecclesiastica e classica, giornate dedicate alla donna, ai genitori e ai bambini, ai migranti e all’ecumenismo.

La parrocchia fa parte del Consiglio delle Chiese Cristiane e del Forum delle Religioni di Milano e così coltiva buoni rapporti con la Chiesa Ambrosiana e con le altre comunità religiose. 

La chiesa è aperta da martedì a sabato tra le ore 16,00 -19,00, domenica dalle ore 08,00 alle ore 17,00 e nei giorni festivi infrasettimanali anche tra le ore 08,00 – 13,00. Mercoledì, giovedì e venerdì hanno luogo celebrazioni alle ore 18,00, sabato si celebrano battesimi, matrimoni, preghiere per defunti e, alle ore 17,30, il vespro, mentre la domenica dalle ore 8,30 si celebra il mattutino, la Divina Liturgia, preghiere per defunti e, a richiesta, battesimi e matrimoni.  Sempre di domenica, alle ore 9,30 inizia la lezione di catechismo e tra le ore 14,30 – 16,30 ha luogo l’incontro del movimento laico “Oastea Domnului” con letture bibliche, preghiere e meditazioni. All’infuori delle celebrazioni, i sacerdoti sono a disposizione dei fedeli per confessioni.
Monza.  La Parrocchia di “Tutti i Santi” di Milano-Nord- Monza, fondata nell’anno 2002, ha sede a Monza presso la chiesa San Gregorio in via Guarenti 11, abbellita con iconostasi benedetta da Sua Eccellenza il Vescovo Siluan.

Essa ha un attivo gruppo di giovani e partecipa alla “Festa delle genti”, organizzata in collaborazione con la Parrocchia cattolica San Carlo e altre comunità. Collabora con la “Caritas” di Monza e, quando necessario, organizza collette per orfanotrofi della Romania.

Le feste più partecipate sono la Pasqua, il Natale, l’Epifania, e la festa patronale nella prima domenica dopo Pentecoste.
Domenica, dopo la celebrazione, ha luogo l’incontro di catechismo per i bambini.
Il programma prevede celebrazioni liturgiche venerdì  alle ore 18,30 akatisto; ultimo  del mese ore 18,30 Sacramento dei malati; sabato, confessioni, battesimi e matrimoni; domenica ore 08,30 mattutino, Divina Liturgia, preghiere per defunti, battesimi; feste infrasettimanali alle ore 10,00 Divina Liturgia.

Sul territorio della Città Metropolitana di Milano nel 2016 funzionano sette parrocchie, oltre a quella di Monza.