Messaggio di Natale / Epifania
“Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno” (Gen 1,3-5). È noto che gli ebrei contano il tempo a partire dalla notte: il giorno finisce non nella tenebra ma nella luce.
Anche per questa ragione lo splendore della Natività è un punto di arrivo che infonde speranza. Proprio nel tempo nel quale la nostra città accoglie con letizia il pellegrinaggio di fiducia sulla terra dei giovani di Taizè noi ci predisponiamo ad accogliere la Sua Nascita e la buona notizia che questa nascita è per la nostra vita. Egli è nato… noi siamo nati… Insieme alla nostra amata città anche noi rinasciamo. Non ci accada di confondere i pur lancinanti dolori del parto con quelli della morte: “sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad ora nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo” (Rom 8,22-23). Questa la nostra speranza e il nostro augurio: la “Nascita più grande di ogni morte” ci aiuti a percepire nei dolori e nelle fatiche di Milano lo Spirito Santo che crea e aiuta a creare.
21/12/2005