Alla Chiesa di Dio che è in Milano,
alle Comunità di tradizioni diverse che la Parola convoca nel medesimo Spirito,
alle donne e agli uomini che in questa metropoli vivono, studiano- lavorano, soffrono, amano, noi rivolgiamo
un saluto nel nome del Signore,
un appello in questa difficile ora della storia,
un augurio di gioia e di pace.
Il nostro saluto vorrebbe farsi eco della parola che l’angelo Gabriele portò a Maria “Rallegrali, piena di grazia, il Signore è con te” (Le 1,28), perché riconosciamo la bellezza dell’opera di Dio nella vita delle nostre Chiese e la presenza dello Spirito nel profondo del cuore di ciascuno e di ciascuna di voi.
Tutti, senza esclusione o preferenza di persona, portate un dono grande e irripetibile. Non viene da meriti umani, ma da Dio e l’evangelo di Gesù Cristo ve lo può svelare. In lui Dio è venuto a farsi uomo perché la creatura umana potesse vivere della sua vita divina. Nel nome del Signore che viene e che verrà vi inviarno questo messaggio.
In questa società del benessere che produce emarginazioni e in questo tempo di paura che genera violenze il nostro appello e a vigilare, a non rassegnarsi alle forme di involuzione della vita civile e dell’esperienza religiosa, a prendere coscienza che senza grandi passioni non c’è coraggio a rischiare, che non c’è sequela del Signore senza attesa della sua venuta.
In queste ore della storia dovremmo insieme gridare a Dio “Se tu squarciassi i deli e scendessi…” (Is 63,19) e rinnovare ogni giorno l’impegno per la giustizia e la pace, la libertà e il
Se conoscessimo il dono di Dio che è in noi e scrutassimo la realtà con occhi di fede sorpresa e stupore ci coglierebbero per l’opera nascosta e meravigliosa dello Spirito che tutto rigenera e trasfigura nella creazione dì nuovi deli e nuova terra. Camminiamo dunque nella notte con la Parola quale lampada per i nostri passi e scambiamocì come augurio di un’alba ormai prossima l’invito dell’apostolo Paolo: E tempo di svegliarsi… La notte è avanzata, il giorno è vicino’ (cfRm 13, il-l2).
Allora al timore subentra il coraggio, agli scenari di morte la fiducia nella vita.
Dio, che dai tempi di Noè ha firmato con un arco in ciclo il suo patto di alleanza con la terra e che l’ha suggellato con il Figlio morto e risorto per la salvezza di tutta l’umanità, a furti conceda pace e benedizione, consolazione e speranza, gioia e carità. Nei nuovi orizzonti del mondo in trasformazione nasca la vita che mai delude, quella che i pastori trovarono nel bambino che giaceva in una mangiatoia.
Il Consiglio delle Chiese cristiane di Milano