La Settimana di preghiere per l’unità dei cristiani ha riaffermato il primato del dialogo nei rapporti tra cristiani e l’urgenza di conformare la pastorale al principio dell’ecumenismo
di Rosangela Vegetti
Anche quest’anno, anche nella nostra Milano, nonostante la crisi, i disagi del momento e le notizie di contrasti e divisioni tra credenti delle diverse religioni, si è celebrata la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e il Consiglio delle Chiese Cristiane, che in città ne è l’ente promotore, ringrazia tutte le persone che si sono prodigate per la buona riuscita dei diversi momenti di incontro e di preghiera e quante vi hanno partecipato con passione e convinzione. E’ stata una settimana intensa che ha portato parrocchie e comunità ad accogliere il grande messaggio della vittoria di Cristo che tutti ci trasforma – come diceva il tema dell’anno “Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore” – pregando insieme in chiesa cattolica con il card. Scola, in chiesa anglicana, in chiesa greca ortodossa, ed in chiesa valdese, secondo le differenti spiritualità e tradizioni, con lingue diverse, con accompagnamenti musicali di alto significato.
Per tutti resta l’impegno sottolineato dal card. Scola nella sua meditazione all’apertura della Settimana, di tradurre l’esperienza e lo spirito ecumenico nella pastorale ordinaria in quanto l’ecumenismo non è una questione accessoria, ma è fondamento della fede cristiana. Paolo Ricca, pastore e teologo valdese, ha incoraggiato le chiese a trasformarsi, a diventare ‘nuove’, e ai fedeli a non accontentarsi di piccoli cambiamenti perché la vittoria di Cristo sulla morte implica una ri-nascita, un avviarsi per cammini inediti. Il vescovo Brambilla ha ripreso dal passo evangelico dei discepoli di Emmaus che per riconoscere il Cristo non basta neppure averlo a fianco, occorre ripercorrere quanto lui ha vissuto e insegnato, allora lo si intravede quando già lui si cela ai nostri occhi, ma ci dà la forza di ritornare sui propri passi con cuore e mente aperti alla speranza in lui.
“L’esperienza del Consiglio delle chiese cristiane di Milano, iniziata nel 1998, con la partecipazione di 17 chiese, può essere di esempio e di sostegno alla pastorale ordinaria delle comunità cristiane – afferma il presidente del Consiglio, Martin Ibarra, pastore della chiesa battista – perché abbiamo consolidate iniziative e percorsi di approfondimento che sono a disposizione di tutti. I nostri appuntamenti annuali sono: la veglia di Pentecoste, la festa del Creato, la visita di preghiera nelle carceri, e la Settimna di preghiera per l’unità. Cui si aggiungono scambi reciproci di incontri e visite per festività proprie delle chiese, con scambi di predicatori, e incontri seminariali su particolari argomenti (cammini di pace, preparazione al matrimonio di coppie ‘miste’). Mentre alla città il Consiglio propone degli appuntamenti speciali di annuncio, ascolto e dialogo, quale è la “Lettura ecumenica della Parola”, al sabato pomeriggio nella chiesa di San Gottardo al Palazzo Reale, e, nella stessa chiesa, al giovedì alle 12,35, una mezzo’oretta di silenzio e di riflessione denominata ‘Grotta di Elia’ nel momento di pausa dal lavoro. Ma ciò che conta è che queste iniziative non vogliono essere riservate e proprie del Consiglio, ma solo esemplificative di quanto ogni chiesa e comunità può fare per crescere nello spirito di apertura, conoscenza ed accoglienza tra varie denominazioni della stessa fede cristiana”.
Non mancano dunque le opportunità per proporre nuovi cammini di dialogo e incontro cui il Consiglio delle Chiese può dare supporto e indicazioni organizzative, per proseguire quanto raccolto dalla Settimana di preghiera ecumenica.