Il 1 di ottobre 2010 si compiono 35 anni dall’approvazione della costituzione a Milano della prima comunità ecclesiale del Patriarcato Romeno in Italia.
Dal 1 di ottobre 1975 in poi, in modo particolare dopo gli avvenimenti dell’anno 1989 e dopo l’accoglienza della Romania nell’Unione Europea il 1 gennaio 2007, la Chiesa Ortodossa Romena in Italia si è sviluppata continuamente sotto l’omoforion del Grande Sacerdote, il Signore e Salvatore Gesù Cristo. In questo periodo essa è stata ininterrottamente in comunione canonica con la Chiesa Madre, sotto la guida pastorale del Patriarca Justinian – il quale ha benedetto la creazione dell parrocchia dedicata alla „Discesa dello Spirito Santo”, del Vescovo Lucian Florea, dell’Arcivescovo Adrian Hritcu, del Patriarca Teoctist – il quale ha benedetto nel 2002 l’iconostasi messa nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, in via De Amicis, dell’Arcivescovo e Metropolita Serafim Joanta – il quale ha istituito il Decanato con sede a Milano, dell’Arcivescovo e Metropolita Iosif Pop – il quale ha organizzato il Vicariato d’Italia con sede nella Città di Sant’Ambrogio e in seguito la Diocesi con sede a Roma, e, da alcuni anni, del Vescovo Siluan Span – il primo vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia. La Diocesi d’Italia è parte integrante della Metropolia Ortodossa Romena dell’Europa Occidentale e Meridionale con sede a Parigi, la quale si trova sotto la giurisdizione canonica del Patriarcato Romeno con sede a Bucarest. Mediante il Patriarcato i fedeli della Diocesi si trovano in comunione con tutta la Chiesa Ortodossa Universale.
In occasione di questo anniversario, la Chiesa Ortodossa Romena di Milano e la Diocesi di tutta Italia, assieme alle Autorità della Romania rappresentate dal Consolato Generale di Milano intendono ringraziare prima di tutto la Città di Milano, le sue autorità civili ed ecclesiastiche, le quali hanno accolto la nostra Comunità romena con „cuore in mano” e con squisita apertura ecumenica.
Ringraziamo l’Università cattolica che, con una borsa di studio richiesta dall’archimandrita Mircea Clinet, ha reso possibile la venuta a Milano del Sacerdote Traian Valdman, fondatore della prima parrocchia in Italia, assieme al Professore George Trancu e al gruppo di romeni allora presenti in Città.
Ringraziamo la Chiesa Ambrosiana, la quale sotto la guida dei suoi arcivescovi Giovanni Colombo, Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi, ha coinvolto la nostra Comunità nell’ecumenismo locale, dandole la possibilità di essere uno dei protagonisti che hanno creato il Consilio delle Chiese Cristiane di Milano, il suo sacerdote essendone eletto una volta vicepresidente e due volte presidente. L’esortazione del Cardinale Dionigi Tettamanzi “Ama la parrocchia altrui come la tua!”, senza escludere le realtà ecclesiali non cattoliche, ricordata nel libro “Voi mi sarete testimoni” di A. M. Valli, indica lo spirito ecumenico e umano che regna a Milano.
Ringraziamo la Città di Milano che, con il suo noto passato romano, con la sua tradizione religiosa ambrosiana, con il suo Duomo gotico, con il suo celebre Teatro alla Scala, con il suo conosciuto stadio Meazza, con la sua importante Borsa, con il suo qualificato contributo alla moda, ci inserisce in un ambiente storico, sociale, economico, religioso e culturale di particolare prestigio.
Ringraziamo il Comune di Milano, il suo Sindaco, le sue autorità, le sue strutture amministrative e le associazioni che hanno trattato e trattano i romeni come tutti gli altri cittadini e residenti. Le maternità, le scuole, gli ospedali, le opere asssistenziali, le ditte statali e private, le istituzioni di insegnamento e culturali e persino i cimiteri, accolgono con naturalezza e con sollecitudine i figli della Romania diventati un consistente numero dei „nuovi cittadini”. Come tali essi portano un importante contributo alla crescita economica, culturale e spirituale di Milano e d’Italia.
L’anniversario dei sette lustri è un momento di ringraziamento, ma anche di speranza in un futuro migliore, di pace e concordia, e di impegno affinchè, una volta integrati nella nuova Patria, senza dimenticare la Patria di origine, possiamo portare il proprio contributo alla soluzione dei problemi dell’uomo contemporaneo.
(P. Traian Valdman, Milano)